Il Bonus diventa Plus

Unicredit lancia il Bonus Plus, a metà tra un tasso fisso e un Bonus

Analizzando le tendenze che hanno indirizzato l’andamento delle emissioni di certificati negli ultimi anni, nel 2010 i certificati a capitale protetto incondizionato hanno lasciato il passo a quelli con protezione condizionata del capitale, scendendo dal 18% del totale delle emissioni del 2008 a poco meno dell’11%.  Buona parte del deflusso dagli strumenti con garanzia del capitale si è riversato su prodotti con opzione di rimborso anticipato e con rendimento cedolare, in diversi casi incondizionato e pertanto indipendente dall’andamento del sottostante. Un esempio di emissione caratterizzata da un profilo di rendimento cedolare senza condizioni è rappresentato da una delle ultime novità firmate UniCredit, un Bonus Plus (Isin DE000HV8F0M7) che per le proprie caratteristiche si pone a metà strada tra un’obbligazione a tasso fisso e un certificato con barriera. In particolare, dell’obbligazione a tasso fisso il Bonus Plus recepisce il flusso cedolare semestrale pari al 2,70% , ossia pari al 5,40% annuo; del certificato con barriera, invece, eredita la protezione condizionata del capitale alla scadenza.

Entrando nei dettagli il Bonus Plus si lega a un paniere equipesato di titoli azionari composto da Eni, Enel e Intesa Sanpaolo, e ha una durata di soli 18 mesi. Il rendimento, come si diceva in precedenza, è garantito da un flusso cedolare che prevede l’erogazione al 14 settembre 2011, al 14 marzo e al 21 settembre 2012 di una cedola incondizionata lorda, non vincolata quindi dall’andamento dei titoli sottostanti, pari al 2,70%. Il rimborso del capitale nominale, pari a 100 euro per certificato, è invece subordinato alla tenuta di una barriera e sarà riconosciuto alla scadenza del 14 settembre 2012. In particolare, se la performance del paniere non sarà mai stata negativa di una percentuale superiore ai 35 punti percentuali verrà garantita la restituzione dell’intero capitale iniziale altrimenti, in caso tale soglia sia stata superata in un qualsiasi giorno compreso tra l’emissione e la scadenza, il rimborso finale sarà legato all’effettivo andamento del paniere sempre con il limite del rimborso massimo a 100 euro. Pertanto se la performance media dei tre titoli, ad avvenuta violazione della barriera, risultasse negativa del 15% si riceverebbe il rimborso di 85 euro, mentre se questa fosse positiva si otterrebbe a titolo di rimborso un ammontare pari ai 100 euro nominali. Seguendo tali caratteristiche, si comprende come il rendimento cedolare fisso non debba far trascurare i rischi derivanti da un investimento azionario: infatti, se da un lato l’upside è “cappato” al 5,40% annuo, dall’altro i rischi di perdita sono di portata potenzialmente maggiore. Tuttavia, quando si tratta di prodotti con multi sottostante è sempre opportuno chiarire se questi concorrono alla performance con l’opzione worst of o nella modalità adottata da Unicredit per il Bonus Plus. Infatti, a differenza dei certificati che si allineano alla peggiore delle variazioni dei titoli del paniere, il Bonus Plus di Unicredit consente di ridurre i picchi di volatilità dei singoli componenti del basket facendo riferimento esclusivamente alla performance media dei tre titoli.

Un’ultima annotazione, prima di ricordare che il certificato verrà emesso il 14 marzo prossimo, tre giorni dopo la fixing date dei livelli iniziali, e che per la quotazione sul mercato secondario l’emittente farà richiesta ad EuroTLX per l’ammissione al Cert-x, riguarda il peso dei dividendi stimati sul rendimento atteso dello strumento. Sulla base di quanto stimato da Bloomberg, Eni ha in previsione la distribuzione di tre dividendi da 0,50 euro , per un totale di 1,50 euro ad azione, pari all’8,48% del valore corrente di borsa; Enel ha in programma lo stacco di due dividendi da 0,15 euro ad azione più uno da 0,10 euro, per un totale di 40 centesimi ad azione, ossia il 9,46% dei corsi attuali; Intesa Sanpaolo ha in calendario la distribuzione di 16 centesimi di euro, in due annualità da 0,08 a maggio 2011 e 2012, per un dividend yield del 7,11% sui valori correnti di mercato. Nel complesso, pertanto, l’incidenza media dei dividendi è quantificabile in 8,35 punti percentuali per i 18 mesi di durata del certificato.